Antonio Corbo, editorialista del quotidiano La Repubblica, commenta la prestazione del Napoli contro la Fiorentina: "Più che la terza vittoria, a Firenze il Napoli ha acceso le luci del suo laboratorio. Dopo due partite vinte quasi al buio, con Sassuolo e Cagliari, Antonio Conte finalmente mostra la sua idea di nuovo calcio. Turbato dai giudizi sul gioco che ha prodotto lo scudetto 2025, in tre parole "brutto ma vincente", l'inflessibile profeta di conquiste si è prima assicurato il sostegno incondizionato di Aurelio De Laurentiis, ha poi martellato di richieste ossessive il direttore sportivo Giovanni Manna spingendolo ad una campagna frenetica, dispendiosa negli acquisti, generosa nei prestiti, comunque condivisa dalla società. È rinata così la squadra italiana più forte, per valori tecnici indiscussi ma anche per i sofisticati congegni che l'allenatore realizza. Giocano insieme De Bruyne e McTominay. Si era temuto che potessero elidersi, a Firenze vi è stata la prima fusione a freddo tra l'ingegno creativo del belga e la spontanea potenza dello scozzese".
di Napoli Magazine
15/09/2025 - 13:54
Antonio Corbo, editorialista del quotidiano La Repubblica, commenta la prestazione del Napoli contro la Fiorentina: "Più che la terza vittoria, a Firenze il Napoli ha acceso le luci del suo laboratorio. Dopo due partite vinte quasi al buio, con Sassuolo e Cagliari, Antonio Conte finalmente mostra la sua idea di nuovo calcio. Turbato dai giudizi sul gioco che ha prodotto lo scudetto 2025, in tre parole "brutto ma vincente", l'inflessibile profeta di conquiste si è prima assicurato il sostegno incondizionato di Aurelio De Laurentiis, ha poi martellato di richieste ossessive il direttore sportivo Giovanni Manna spingendolo ad una campagna frenetica, dispendiosa negli acquisti, generosa nei prestiti, comunque condivisa dalla società. È rinata così la squadra italiana più forte, per valori tecnici indiscussi ma anche per i sofisticati congegni che l'allenatore realizza. Giocano insieme De Bruyne e McTominay. Si era temuto che potessero elidersi, a Firenze vi è stata la prima fusione a freddo tra l'ingegno creativo del belga e la spontanea potenza dello scozzese".