Luigi De Siervo, a.d. della Lega Serie A, ha rilasciato un' intervista al 'Corriere della Sera' sul futuro di San Siro: "Il voto contrario alla vendita dello stadio sarebbe una catastrofe enorme. I 48 consiglieri comunali che sono chiamati a esprimere il proprio voto hanno una responsabilità enorme. Impedire la vendita dello stadio non solo sarebbe un danno di immagine immenso ma comporterebbe, per la città, la perdita di una occasione storica. Questa è l'ultima possibilità che la politica milanese ha di dotare la città di un impianto all'altezza delle aspettative. Il calcio sta cambiando velocemente: in questa fase storica in cui i diritti tv non hanno grandi margini di crescita, gli introiti da stadio fanno la differenza. La trasformazione profonda che i social hanno introdotto è il desiderio di partecipare all'evento dall'interno e di fotografarsi alla partita. L'adeguatezza dello stadio non è solo un'esperienza da vivere ma un fattore determinante per l'aumento dei ricavi di una società, diversamente il gap con le altre leghe aumenterà. E la nostra capacità di recuperare diventerebbe ancora più rarefatta". Allargando il discorso alla questione stadi, De Siervo ha aggiunto che "la responsabilità è della classe politica degli ultimi vent'anni, non ha capito quanto gli stadi siano lo strumento necessario per restare al passo con i tempi. Siamo il paese con gli stadi più vecchi d'Europa - ha ammesso - Se ci aspettavamo di più dal ministro Abodi? Ha competenza, idee e ci ha dato una direzione corretta. Se ci sono problemi penso che la questione sia a monte: mi riferisco al Decreto Crescita o al Decreto Dignità. Non si è capito quanto il calcio sia determinante per il prestigio del paese. Nessun governo ha davvero aiutato il nostro mondo".
di Napoli Magazine
10/09/2025 - 11:54
Luigi De Siervo, a.d. della Lega Serie A, ha rilasciato un' intervista al 'Corriere della Sera' sul futuro di San Siro: "Il voto contrario alla vendita dello stadio sarebbe una catastrofe enorme. I 48 consiglieri comunali che sono chiamati a esprimere il proprio voto hanno una responsabilità enorme. Impedire la vendita dello stadio non solo sarebbe un danno di immagine immenso ma comporterebbe, per la città, la perdita di una occasione storica. Questa è l'ultima possibilità che la politica milanese ha di dotare la città di un impianto all'altezza delle aspettative. Il calcio sta cambiando velocemente: in questa fase storica in cui i diritti tv non hanno grandi margini di crescita, gli introiti da stadio fanno la differenza. La trasformazione profonda che i social hanno introdotto è il desiderio di partecipare all'evento dall'interno e di fotografarsi alla partita. L'adeguatezza dello stadio non è solo un'esperienza da vivere ma un fattore determinante per l'aumento dei ricavi di una società, diversamente il gap con le altre leghe aumenterà. E la nostra capacità di recuperare diventerebbe ancora più rarefatta". Allargando il discorso alla questione stadi, De Siervo ha aggiunto che "la responsabilità è della classe politica degli ultimi vent'anni, non ha capito quanto gli stadi siano lo strumento necessario per restare al passo con i tempi. Siamo il paese con gli stadi più vecchi d'Europa - ha ammesso - Se ci aspettavamo di più dal ministro Abodi? Ha competenza, idee e ci ha dato una direzione corretta. Se ci sono problemi penso che la questione sia a monte: mi riferisco al Decreto Crescita o al Decreto Dignità. Non si è capito quanto il calcio sia determinante per il prestigio del paese. Nessun governo ha davvero aiutato il nostro mondo".