Alessandro Costacurta, ex difensore, ha rilasciato un'intervista a Quotidiano Sportivo: "Allegri è un vincente, scelto per ripartire. Non sono innamorato del suo gioco, ma se c’è uno di cui fidarsi è proprio lui: scelta ottima, soprattutto per entrare nelle prime quattro. Ma la questione non è tanto la posizione di Leao o se Nkunku sarà quello di Lipsia: piuttosto, i centrali miglioreranno? Con Allegri di solito succede. Davanti il Milan segna sempre, ha gente forte e imprevedibile anche se non continua. Ma da anni la difesa è tra le peggiori. Sistemato questo aspetto, potrà anche lottare per lo scudetto. Il ritorno di Galliani al Milan? Solo suggestivo per quel che mi riguarda. Non ho capito come funzionano scala dirigenziale e rapporti. Sarà lui a decidere: se gli daranno un incarico importante riuscirà perché è capace, ma contano gli equilibri. Quale Champions ricordo di più? La prima (4-0 con la Steaua Bucarest, ndr). A Barcellona c’erano 90mila tifosi del Milan: in uno stadio straniero, a 1.000 chilometri da casa, una cosa unica che nessun altro proverà. Percepimmo un amore sconfinato".
di Napoli Magazine
11/09/2025 - 23:06
Alessandro Costacurta, ex difensore, ha rilasciato un'intervista a Quotidiano Sportivo: "Allegri è un vincente, scelto per ripartire. Non sono innamorato del suo gioco, ma se c’è uno di cui fidarsi è proprio lui: scelta ottima, soprattutto per entrare nelle prime quattro. Ma la questione non è tanto la posizione di Leao o se Nkunku sarà quello di Lipsia: piuttosto, i centrali miglioreranno? Con Allegri di solito succede. Davanti il Milan segna sempre, ha gente forte e imprevedibile anche se non continua. Ma da anni la difesa è tra le peggiori. Sistemato questo aspetto, potrà anche lottare per lo scudetto. Il ritorno di Galliani al Milan? Solo suggestivo per quel che mi riguarda. Non ho capito come funzionano scala dirigenziale e rapporti. Sarà lui a decidere: se gli daranno un incarico importante riuscirà perché è capace, ma contano gli equilibri. Quale Champions ricordo di più? La prima (4-0 con la Steaua Bucarest, ndr). A Barcellona c’erano 90mila tifosi del Milan: in uno stadio straniero, a 1.000 chilometri da casa, una cosa unica che nessun altro proverà. Percepimmo un amore sconfinato".