Umberto Chiariello, giornalista, è intervenuto ai microfoni di Canale 21 con il suo consueto editoriale, nel quale ha commentato la prestazione del Napoli nella trasferta di Firenze: "Gli investimenti, se ben fatti, pagano sempre ottimi dividendi. E il Napoli, questa sera – terza giornata di campionato – come ha detto Antonio Conte, "abbiamo cominciato con il gruppo storico, il nucleo dello scudetto; adesso dovete avere pazienza perché dovremo impiegare un po’ tutti, visto che c’è un bel tour de force e qualche defezione". La serata è iniziata con un po’ di angoscia: il Napoli si è ritrovato all’improvviso senza portieri. In settimana si era fatto male Contini, rompendosi il metacarpo della mano, e quindi costretto a uno stop. Il portiere della Primavera, il giovanissimo e altissimo Ferrante – acquistato quest’anno dalla Serie D – era stato promosso a terzo portiere. Ma, nel riscaldamento prima della partita, Alex Meret ha accusato un risentimento muscolare: Ferrante è diventato secondo portiere e in campo ha debuttato Milinkovic-Savic, che dopo pochi minuti ha ricevuto un colpo da Mandragora ed è rimasto a terra. Per un attimo si è temuto l’incredibile: che di quattro portieri potesse scendere in campo addirittura il quarto. Per fortuna Milinkovic-Savic si è ripreso, ma ora il Napoli sta giocando con il giovane Ferrante come secondo portiere, perché sono out sia Meret sia Contini. I dividendi, però, si sono già visti. Il poderoso investimento di quest’estate – 200 milioni – fa seguito ai 150 dell’anno scorso: per una squadra franata dopo lo scudetto fino al decimo posto, 350 milioni più 60 milioni al team di Conte in tre anni per guidare il Napoli. Sono investimenti da grandissimo club, con i conti a posto e la capacità di reagire, risanare e ripartire. Questa sera sono andati in gol Kevin De Bruyne, Rasmus Højlund all’esordio e Beukema, che ha sostituito Rrahmani, infortunato in nazionale. Qualcuno ha sentito la mancanza del kosovaro, grande leader della difesa, uomo dei due scudetti, scudiero dei più grandi centrali della storia azzurra – da Albiol a Koulibaly a Kim – e ora leader della retroguardia? No, perché Beukema ha giocato da difensore di livello internazionale: esperto, consumato, e ha anche segnato. È rientrato Buongiorno e si è visto: i suoi duelli rustici con Kean sono stati i più belli della partita. Buongiorno ha alzato un muro davanti a Milinkovic-Savic. A centrocampo, dominio totale. Chi dubitava che far giocare i “Fab Four” tutti insieme fosse un errore, stasera ha capito di cosa sono capaci quei quattro. Il calcio posizionale di Conte è diventato un calcio liquido: i quattro centrocampisti si scambiano continuamente di ruolo, in un tourbillon che rende impossibile agli avversari marcare le fonti del gioco. Nel centrocampo favoloso del Napoli c’è anche McTominay, capace di ricoprire più ruoli: mediano incontrista, incursore, attaccante aggiunto. Oggi l’ha fatto una sola volta, ma De Gea – migliore in campo per la Fiorentina – ha compiuto una grande parata, evitando un passivo pesantissimo. Per 80 minuti la squadra viola non è praticamente esistita, schiacciata da un Napoli strepitoso. Solo dopo i cambi il Napoli ha tremato un po’ e ha commesso un grosso errore con il portiere, che però ha rimediato su Piccoli impedendo di riaprire la partita. Fatto sta che, con quei quattro a centrocampo, il Napoli ha trovato il terminale offensivo che gli serviva: un attaccante che sa muoversi, proteggere palla, far salire i compagni, andare alle spalle degli avversari. Un’ira di Dio il danese: davvero il centravanti che mancava a questo Napoli. Argento vivo, cattiveria agonistica, qualità tecnica. La grande parata su De Bruyne nasce da una giocata di Højlund in area di rigore di pregevolissima fattura. Se oggi si è visto un Juventus-Inter pirotecnico tra due squadre fortissime – e nel secondo tempo una grande Inter, tutt’altro che finita nonostante la crisi – il Napoli ha risposto da grandissima squadra. Dopo tre giornate l’Inter è già a meno sei; la Juventus si propone, ma il Napoli ha fornito una prova dominante, una delle più belle dell’era Conte: addirittura annichilente per l’avversario. Si sono viste rassegnazione e sconforto sui volti viola, rinvigoriti solo dall’errore di Milinkovic (poi subito rimediato). Abbiamo qualità, quantità, intelligenza tattica: lì in mezzo dominiamo. Conte ha giustamente preservato i calciatori più importanti in vista di Manchester nel finale di gara. La partita di Firenze, se serviva una conferma, ha mostrato ciò che tutti sospettavano: il grande favorito di questa stagione resta il Napoli, che ha saputo trovare dal mercato risorse decisive, oggi già pienamente visibili in campo. All’esordio gol per Beukema, all’esordio gol per Højlund; capocannoniere azzurro con due reti è Kevin De Bruyne, glaciale sulle palle da fermo. Più di così, davvero, difficile aspettarsi".
di Napoli Magazine
14/09/2025 - 09:37
Umberto Chiariello, giornalista, è intervenuto ai microfoni di Canale 21 con il suo consueto editoriale, nel quale ha commentato la prestazione del Napoli nella trasferta di Firenze: "Gli investimenti, se ben fatti, pagano sempre ottimi dividendi. E il Napoli, questa sera – terza giornata di campionato – come ha detto Antonio Conte, "abbiamo cominciato con il gruppo storico, il nucleo dello scudetto; adesso dovete avere pazienza perché dovremo impiegare un po’ tutti, visto che c’è un bel tour de force e qualche defezione". La serata è iniziata con un po’ di angoscia: il Napoli si è ritrovato all’improvviso senza portieri. In settimana si era fatto male Contini, rompendosi il metacarpo della mano, e quindi costretto a uno stop. Il portiere della Primavera, il giovanissimo e altissimo Ferrante – acquistato quest’anno dalla Serie D – era stato promosso a terzo portiere. Ma, nel riscaldamento prima della partita, Alex Meret ha accusato un risentimento muscolare: Ferrante è diventato secondo portiere e in campo ha debuttato Milinkovic-Savic, che dopo pochi minuti ha ricevuto un colpo da Mandragora ed è rimasto a terra. Per un attimo si è temuto l’incredibile: che di quattro portieri potesse scendere in campo addirittura il quarto. Per fortuna Milinkovic-Savic si è ripreso, ma ora il Napoli sta giocando con il giovane Ferrante come secondo portiere, perché sono out sia Meret sia Contini. I dividendi, però, si sono già visti. Il poderoso investimento di quest’estate – 200 milioni – fa seguito ai 150 dell’anno scorso: per una squadra franata dopo lo scudetto fino al decimo posto, 350 milioni più 60 milioni al team di Conte in tre anni per guidare il Napoli. Sono investimenti da grandissimo club, con i conti a posto e la capacità di reagire, risanare e ripartire. Questa sera sono andati in gol Kevin De Bruyne, Rasmus Højlund all’esordio e Beukema, che ha sostituito Rrahmani, infortunato in nazionale. Qualcuno ha sentito la mancanza del kosovaro, grande leader della difesa, uomo dei due scudetti, scudiero dei più grandi centrali della storia azzurra – da Albiol a Koulibaly a Kim – e ora leader della retroguardia? No, perché Beukema ha giocato da difensore di livello internazionale: esperto, consumato, e ha anche segnato. È rientrato Buongiorno e si è visto: i suoi duelli rustici con Kean sono stati i più belli della partita. Buongiorno ha alzato un muro davanti a Milinkovic-Savic. A centrocampo, dominio totale. Chi dubitava che far giocare i “Fab Four” tutti insieme fosse un errore, stasera ha capito di cosa sono capaci quei quattro. Il calcio posizionale di Conte è diventato un calcio liquido: i quattro centrocampisti si scambiano continuamente di ruolo, in un tourbillon che rende impossibile agli avversari marcare le fonti del gioco. Nel centrocampo favoloso del Napoli c’è anche McTominay, capace di ricoprire più ruoli: mediano incontrista, incursore, attaccante aggiunto. Oggi l’ha fatto una sola volta, ma De Gea – migliore in campo per la Fiorentina – ha compiuto una grande parata, evitando un passivo pesantissimo. Per 80 minuti la squadra viola non è praticamente esistita, schiacciata da un Napoli strepitoso. Solo dopo i cambi il Napoli ha tremato un po’ e ha commesso un grosso errore con il portiere, che però ha rimediato su Piccoli impedendo di riaprire la partita. Fatto sta che, con quei quattro a centrocampo, il Napoli ha trovato il terminale offensivo che gli serviva: un attaccante che sa muoversi, proteggere palla, far salire i compagni, andare alle spalle degli avversari. Un’ira di Dio il danese: davvero il centravanti che mancava a questo Napoli. Argento vivo, cattiveria agonistica, qualità tecnica. La grande parata su De Bruyne nasce da una giocata di Højlund in area di rigore di pregevolissima fattura. Se oggi si è visto un Juventus-Inter pirotecnico tra due squadre fortissime – e nel secondo tempo una grande Inter, tutt’altro che finita nonostante la crisi – il Napoli ha risposto da grandissima squadra. Dopo tre giornate l’Inter è già a meno sei; la Juventus si propone, ma il Napoli ha fornito una prova dominante, una delle più belle dell’era Conte: addirittura annichilente per l’avversario. Si sono viste rassegnazione e sconforto sui volti viola, rinvigoriti solo dall’errore di Milinkovic (poi subito rimediato). Abbiamo qualità, quantità, intelligenza tattica: lì in mezzo dominiamo. Conte ha giustamente preservato i calciatori più importanti in vista di Manchester nel finale di gara. La partita di Firenze, se serviva una conferma, ha mostrato ciò che tutti sospettavano: il grande favorito di questa stagione resta il Napoli, che ha saputo trovare dal mercato risorse decisive, oggi già pienamente visibili in campo. All’esordio gol per Beukema, all’esordio gol per Højlund; capocannoniere azzurro con due reti è Kevin De Bruyne, glaciale sulle palle da fermo. Più di così, davvero, difficile aspettarsi".